Sto nel cuore del secolo
Sabato 21 aprile h. 17.00
C/O Quazàr Coworking
Via G.M. Emiliani, 2 – Faenza
Per scoprire insieme la grande poesia russa in un clima rilassato ed informale, sorseggiando tè davanti ad un vero samovar russo.
L’incontro è dedicato alla poesia di Mandel’štam ed è il primo di un ciclo di appuntamenti sulla poesia russa che avranno luogo nella nostra sede in via G.M. Emiliani, 2 a Faenza.
Durante l’incontro, la poetessa Monica Guerra e il poeta Gianfranco Lauretano, uno dei maggiori traduttori italiani di Mandel’štam, ci guideranno alla scoperta delle sue poesie, approfondendo aspetti della storia russa e della poetica dell’autore, nata a inizio Novecento in un periodo di grande intensità letteraria e volta a riscoprire il potere primigenio della parola stessa.
Osip Mandel’štam, La pietra
Osip Mandel’štam nacque nel 1891 e la sua prima raccolta di poesia, Kamen’ -La Pietra- (che ebbe poi aggiunte di testi in edizioni successive, a iniziare già dal 1915) uscì nel 1913, anno cruciale per la letteratura russa, uno di quei nodi cronologici in cui si intrecciano avvenimenti storici di grande importanza: “S’avvicina il Secolo Ventesimo/Autentico, da calendario” scrive a questo proposito Anna Achmatova la cui risonanza in campo poetico iniziò proprio in quell’anno con la raccolta La sera. Anche se un singolo anno non può essere assunto come punto di riferimento assoluto, fu intorno ad esso che l’Età d’argento cominciò a dissolversi per lasciare il posto alla vivida e turbolenta epoca delle avanguardie, soprattutto del Futurismo: se ne pubblicò nel ’13 il manifesto in Russia intitolato La luna crepata ad opera, tra gli altri, di Majakovskij e Chlebnikov. L’Età d’argento, (così chiamata per distinguerla da quella d’oro della grande stagione poetica del XIX Secolo, di Puškin, Lermontov e Tjutčev) coincise soprattutto con l’avvento del Simbolismo russo, che ebbe tra i principali esponenti Aleksandr Blok, Vjačeslav Ivanov e Andrej Belyi e che si distingueva decisamente da quello francese, anche se chiaramente ne desumeva il nome. In questo periodo in campo letterario la poesia ebbe il sopravvento sulla narrativa, che pure aveva dato pochi decenni prima le grandi opere di Dotoevskij, Tolstoj, Cechov, Turgenev: nel ventennio in questione, che va pressapoco dal 1890 al 1910, la poesia era in Russia padrona del campo.
Monica Guerra è nata a Faenza il 4 ottobre 1972. La sua ultima pubblicazione On the Threshold – Sulla Soglia è stata pubblicata nel 2017 da Samuele Editore. La sua penultima pubblicazione Sotto Vuoto (Il Vicolo, 2016) ha vinto il Premio Letterario Giovane Holden 2017. Nello stesso anno l’autrice ha ottenuto il Premio Gutenberg intitolato a Luciana Notari, categoria inediti. Semi di sé (Il Ponte Vecchio, 2015) seguiva la precedente pubblicazione Raggi di Luce nel Sottosuolo – vincitore del Premio Monti Lepini XVI edizione– e il saggio intitolato Il respiro dei luoghi, scritto a quattro mani con il sociologo Daniele Callini (Il Vicolo 2014). L’opera di Monica Guerra ha ricevuto negli anni numerosi riconoscimenti e menzioni d’onore, alcuni tra questi: Premio Dino Campana, San Domenichino, Salvatore Quasimodo, Premio città di Martinsicuro. I suoi testi sono presenti in antologie contemporanee e collabora con alcune riviste letterarie, oltre ad essere membro di diverse giurie di Premi di poesia.
L’autrice si occupa di formazione e apprendimento presso istituti pubblici e privati ed è fervente promotrice di eventi culturali e letterari sul territorio, tra i quali #POETRY a Faenza.
Gianfranco Lauretano è nato il 19 febbraio 1962 a Sessa Aurunca, provincia di Caserta. Nel campo dell’insegnamento tiene, in qualità di relatore e direttore, corsi per docenti sulla Didattica della Poesia, di cui è esperto. Numerosi anche gli incontri coi ragazzi e i cicli sulla poesia e la scrittura creativa, dalla scuola primaria all’università. Nel campo dell’editoria dirige la collana “Poesia contemporanea” e il trimestrale letterario “clanDestino” per la casa editrice Raffaelli di Rimini. È fondatore e direttore letterario della rivista di arte e letteratura “Graphie” (editore Il Vicolo, Cesena) e fa parte del comitato di redazione della rivista di critica e letteratura dialettale “Il parlar franco” (Pazzini Editore, Villa Verucchio, RN).
Ha pubblicato i volumi di poesia: La quarta lettera (Foum, Forlì, 1987), Preghiera nel corpo (NCE, Forlì 1997 – ristampa: Ellerani, San Vito al Tagliamento 2011), Ortus exitiosus (ora nel’antologia “Bona vox”, Jaca Book, Milano 2010) Occorreva che nascessi (Marietti, Milano 2004), Sonetti a Cesena (Il Vicolo, Cesena, 2007), Racconto della Riviera (Raffaelli, Rimini 2012). Ha pubblicato il volume di prose liriche Diario finto (L’Obliquo, Brescia 2001). Sempre in prosa i volumi monografici La traccia di Cesare Pavese, (Rizzoli, Milano 2008) e Incontri con Clemente Rebora (Rizzoli, Milano 2013); in collaborazione con il Touring Club Italiano, per conto della casa editrice Il Vicolo, ha scritto i volumi sulle città romagnole Cesena nello sguardo nella mente nel cuore (2010), Cesenatico nello sguardo nella mente nel cuore (2011), Milano Marittima nello sguardo nella mente nel cuore (2012). Sue traduzioni dal portoghese e dal russo sono pubblicate su antologie e riviste e nel 2003 in volume, presso l’editore Raffaelli di Rimini, è uscito “Il cavaliere di bronzo” di Aleksandr S.Puškin. In uscita per le edizioni del Saggiatore la raccolta La pietra di Osip Mandel’štam. Svolge attività di critica letteraria su periodici e quotidiani. Ha curato, tra l’altro, il commento ai canti XXIX, XXXII e XXXIII del Purgatorio di Dante (Rizzoli, Milano 2001).